L'uomo che sussurrava ai pellicani - www.italianiallestero.net

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L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI PELLICANI
Giorgio nasce nel 1942 a La Mortola, piccola frazione di Ventimiglia a 2 Km dal confine francese.
La Mortola, indipendentemente dalla nascita di Giorgio Lagorio, gode fama in Italia per la presenza del “Giardino Botanico di Villa Hanbury”, mecenate inglese che, nel 1898 trasformò Palazzo Orengo, acquistato nel 1867, in giardino mediterraneo. I giardini furono gravemente danneggiati nella Seconda guerra mondiale, quando divennero terra di nessuno e nel 1960 Lady Hanbury li vendette allo Stato italiano.
Ed è qui che ritroviamo Lagorio, fresco diplomato in ragioneria a Sanremo, assunto con incarichi amministrativi. Un impiego che non poteva mancare dato che tutto il Paese ci lavorava o ci aveva lavorato.
Al termine del servizio militare, l’incontro che ti cambia la vita. Un amico del padre diviene il Direttore dell’inaugurando Grand Hotel del Mare di Bordighera; Giorgio conosce abbastanza bene francese ed inglese e viene assunto (1964) come aiuto receptionist, occupandosi anche di amministrazione.
Nel 1967 succede al Capo contabile, deceduto, e diviene Capo del personale con funzioni di vicedirettore. Praticamente è l’eminenza grigia dell’Hotel.
Gli anni ’60 sono gli anni del boom economico e le imprese italiane investono.
Si trasferisce a Roma, diviene il Coordinatore amministrativo dell’Aerhotel  e si occupa degli studi di fattibilità in modo specifico degli Aerhotel di Firenze e Venezia (Ambedue Flag Hotel della catena per la rilevanza turistica delle due località).
Inoltre, inizia a viaggiare in Africa: Sierra Leone, Senegal, Isola di Gorée, Costa d’Avorio. Per ogni progetto vengono realizzati studi di fattibilità e di gestione per ottenere, dai singoli governi, gli importi relativi alla costruzione degli edifici. Segue i lavori dell’Aerhotel du Barachois (Senegal) e dell’Aerhotel du Banco (Costa d’Avorio) istruendo il personale locale e predisponendo il necessario per l’aperura. Viene inviato in Burundi per la scelta della località per l’Aerhotel Source du Nil e ne diviene Direttore Generale.
Nel 1981 lascia l’Aerhotel e con ex colleghi raggiunge Khartoum (Sudan).
Si occupa del Friendship Hotel Palace, 311 camere: assistenza tecnica ai costruttori Sudcoreani, istruzione allo staff (inclusi i 3 ristoranti) ma pretende che i capi reparto siano italiani.
È il 1982, L’esperienza africana finisce qui.
Ma durante il periodo del suo peregrinare nel Continente nero a qualche migliaio di km verso Est accade una cosa che assorbirà gran parte della vita di Lagorio.
Giorgio Corbin, un esploratore/giornalista italiano, sente parlare delle Maldive per la prima volta nel 1971 mentre si trova in Sri Lanka. Gli parlano di un gruppo di atolli tropicali che assomigliano al paradiso in terra. ‘Se vai, gli dicono potresti non tornare più indietro”. Corbin, con un amico, salta immediatamente su una nave mercantile diretta a Male, capitale delle Maldive. Giunge a destinazione e rimane senza fiato.
L’italiano, appassionato di pesca subacquea, incontra tre giovani maldiviani e garantisce ai giovani che porterà altri italiani laggiù. Maniku, Naseem e Afeef si fidano dello straniero e a Kurumba costruiscono alcune abitazioni rudimentali. Trenta stanze con pareti di corallo e tetti di paglia di cocco. Come pavimento un telone plastificato, i bagni erano piastrellati.
Il 28 ottobre 1972 con un volo della Ceylon Air proveniente da Colombo sbarca, al piccolo aeroporto di Male, il gruppo di italiani promesso da Corbin. È l’inizio del turismo alle Maldive!
E Lagorio ci arriva nel 1983 per occuparsi della costruzione del “Nika Hotel” su progetto di un odontotecnico di Sanremo sull’atollo di Ari. Dopo Kurumba i resorts sono divenuti 11. Poi è un crescendo seppur in mezzo alle difficoltà.
Negli atolli non c’è energia elettrica, non ci sono telefoni, a volte si comunica solo con l’alfabeto morse, la prima antenna satellitare nel 1991, poche infrastrutture, gli elicotteri arrivano solo nel 1993, gli idrovolanti ancora più tardi. Chi si sa organizzare aiuta e coopera con gli altri, il turismo cresce ed i resorts pure.
Nel 1986 troviamo Giorgio all’Ari Beach Resort sull’atollo di Ari.
Poi ancora sull’atollo di Ari per la costruzione di Madoogali, aperto nel febbraio 1989 e ne diviene per 10 anni il General manager, ruolo che manterrà in tutti i suoi spostamenti:
Un riammodernamento al Bolifushi sull’atollo South Male.
La costruzione e l’apertura di Vilu Reef, sull’atollo di Dhaalu.
Il ritorno a Bolifushi fino al 2003.
Poi improvvisamente, nel 2006, un tumore alle corde vocali, la conseguente laringectomia che lo porta alla quasi totale perdita della voce.
Torna al lavoro come consulente al Madoogali fino al 2009 e prosegue con altre consulenze fino al 2016. Nel 2009 fa un viaggio di 6 mesi in Sri Lanka e decide che il clima caldo-umido e la temperatura sono ottimi per la sua respirazione. Ne fanno il suo nuovo e naturale Paese di adozione. Nel 2017 prende residenza in Sri Lanka, per motivi di salute e vive ad Aluthgama.
Siamo ai titoli di coda ma voglio ancora dirgli una cosa...” Hai passato 34 anni alle Maldive ed ero curioso di sapere se qualcuno si ricordava ancora di te. Ho parlato con il Console onorario italiano la quale mi ha confermato che molti Maldiviani, e non solo, rimpiangono la tua partenza. La stima nei tuoi confronti è molto alta. Ho sentito molti giudizi su di te ma te ne riporto uno solo, quello del Sig. Saeed Mohamed: Mr. Giorgio non aveva bisogno di medici, era uno dei pochi, maldiviani compresi, che curava i dolori fortissimi delle punture del pesce pietra e della scolopendra, in 25 minuti. Dalle isole vicine andavano a prenderlo se qualcuno stava male. Sempre pronto, aborti spontanei, emorragie da parto, ecc. Non aveva bisogno di un chief accountant, di un Food & Beverage, di un capo del personale, ecc. perché era in grado di farlo da solo, guidava tutti i mezzi di trasporto marino (senza licenza), gli elicotteri atterravano dove lo diceva lui, pure gli idrovolanti, ed azzeccava sempre venti e correnti marine. Diceva ai clienti: fra 15 minuti piove, riparatevi, mai sbagliato…. Se mi permetti Giorgio, ho sorriso un po’ maliziosamente quando mi hanno raccontato ciò ed ho subito pensato allo sciamano bianco interpretato da Nino Manfredi nel film di Scola “Riusciranno i nostri amici.”.
Mi guarda fa fatica a parlare, mi fa segno che mi scriverà…. Più tardi ricevo un messaggio su WhatsApp “Sono contento di quello che Saeed ha detto; è tutto vero ma non sono uno sciamano bianco è solo esperienza”.
Grande Giorgio!!!

Ferruccio CRIPPA, Sri Lanka. (31 GENNAIO 2021)
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